La gente, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, continua sempre più a spingersi nelle città alla ricerca di maggior benessere: le energie rinnovabili sono sempre più necessarie
Le energie rinnovabili necessitano processi di generazione elettrica con basso impatto ambientale e non producono gas serra (metano, protossido di azoto, anidride carbonica). A differenza delle fonti non rinnovabili, quali il petrolio e il carbone, il metano e l’uranio, non richiedono una estrazione, quindi l’urto provocato all’ambiente è limitato all’installazione degli impianti: niente miniere o pozzi. Un altro aspetto importante da analizzare è che nel caso di spiacevoli incidenti agli impianti, l’ambiente non viene inondato da sostanze che creano disastri (si pensi al petrolio, materiale radioattiva, etc.), limitando enormemente gli eventuali rischi.
Una dato molto rilevante del ventunesimo secolo è che l’urbanizzazione non solo continua, ma è in forte crescita. Recentemente la popolazione che vive nelle città ha superato quella che vive nelle aree rurali, e questo sta accadendo per la prima volta nella storia, che significa che ci troviamo davanti a qualcosa di nuovo, a qualcosa che non possiamo apprendere dal passato o trovare la soluzione dalla nostra esperienza diretta o tramandata. Dobbiamo fare quello che sappiamo far meglio: inventarci qualcosa! E, curioso, l’abbiamo già fatto! Solo che non stiamo investendo abbastanza nel diffondere le pratiche dell’indipendenza energetica e dell’autoproduzione di energia.
Fino ad oggi i paesi già sviluppati producevano energia per se stessi e a volte anche per quelli vicini; come? sfruttando le risorse dei paesi non sviluppati o in via di sviluppo. Ma le statistiche dicono che in una trentina di anni la popolazione urbana passerà dall’attuale 50% circa al 70%: la richiesta energetica aumenterà incredibilmente. bisogna cambiare tendenza: iniziare a pensare a quartieri e fabbriche che si basino su di un’indipendenza energetica domestica. Quando si costruiranno nuovi edifici bisognerà pensare in fase progettuale al loro sostentamento energetico, dotando i loro tetti di pannelli fotovoltaici ad esempio. Non bisognerà dimenticare di incentivare “il vecchio” a fare lo stesso: dotarsi di pannelli solari.
Certo è che fra tutte le energie rinnovabili sfruttare il sole è più facile. Vediamo quali sono i principali vantaggi e svantaggi delle varie fonti; la loro principale caratteristica sta nella capacità rigenerativa superiore al loro stesso consumo, quindi sono potenzialmente inesauribili:
Energia solare (dal sole)
- vantaggi: totale possibilità modulare, ovvero si può decidere di produrre da pochi watt a tanti Kw con un investimento che sia direttamente proporzionale; necessita poca manutenzione; nessun rischio; impatto ambientale azzerato se l’impianto fotovoltaico viene costruito sui tetti; molto adatto all’autoproduzione di energia elettrica grazie all’alta affidabilità
- svantaggi: non adatta alle alte latitudini, non si può produrre di notte o con cielo molto coperto
Energia eolica (dal vento)
- vantaggi: zero emissioni, affidabile, nessun rischio di disastro ambientale
- svantaggi: rumorosa, scarsa densità di potenza (watt prodotti per metro quadro), non si può produrre in assenza di vento, molto variabile su scala di tempo breve, i parchi eolici sono un problema per gli uccelli
Energia idroelettrica (dai corsi d’acqua)
- vantaggi: nessuna emissione, grande efficienza produttiva, nessun rischio di disastro ambientale
- svantaggi: la produzione dipende dal rifornimento d’acqua del bacino, è un problemi per i pesci del bacino, molto poco modulabile e non adatto all’autoproduzione di energia elettrica